La storia del Brazilian JiuJitsu



Nel 1916 il Maestro giapponese di JiuJitsu Misuyio Esai Maeda, detto Conte Koma per la sua abilità nel far svenire i propri avversari, iniziò ad insegnare questa arte marziale a Carlos Gracie.

Il giovane ragazzo di Belem (Brasile), allora quattordicenne, non interruppe più lo studio “dell’Arte della Morbidezza” contagiando con la sua passione tutti i membri della sua famiglia tra cui il fratello minore Helio Gracie che in futuro diventerà un’icona del Brazilian JiuJitsu.

Nel 1922 la famiglia Gracie si trasferì a Rio de Janeiro e nel 1925 Carlos Gracie, dopo aver insegnato JiuJitsu alle forze di polizia, aprì la prima Accademia Gracie di JiuJitsu.
Da quel momento il metodo di combattimento dei Gracie iniziò a perfezionarsi seguendo alcune linee guida tutt’oggi valide:

-    Applicabilità nella situazione reale
-    Miglior efficienza energetica
-    Movimenti naturali del corpo

Modifiche che vennero costantemente testate sul campo nelle innumerevoli sfide di vale-tudo nelle quali si cimentarono i componenti della famiglia Gracie e dove riportano i grandi successi che li resero famosi.

L’approccio pragmatico nello studio del combattimento non-sportivo ed il costante allenamento li portarono a primeggiare contro i vari sfidanti.
Alcune sfide sono rimaste nella storia, dai memorabili combattimenti di Helio Gracie contro i campioni di Judo giapponesi a quelle contro i campioni brasiliani di Karate e Lotta libera; fino alle vittorie di Rickson negli anni ‘90.

Rorion Gracie, primogenito di Helio Gracie, si trasferì negli Stati Uniti per diffondere questo stile di famiglia e qui riuscì ad organizzare, nel 1994, la prima edizione dell’UFC (Ultimate Fighting Championship)
Un evento dalla grande forza mediatica, in quanto sostenuto dalle reti televisive, che aveva lo scopo di mettere a confronto atleti di diverse Arti Marziali.

Da quel momento la storia del Brazilian JiuJitsu e probabilmente anche quella delle Arti Marziali nel mondo cambiò.
Memorabili le vittorie di Royce Gracie che decretarono a livello internazionale l’efficacia di questa strategia di combattimento ed evidenziarono la necessità di conoscerne quantomeno i rudimenti, mentre fino a quel momento molti stili di combattimento si rifiutavano di studiare il combattimento a terra.

Dal 2000 molti corpi di polizia adottano il Brazilian JiuJitsu come metodo di intervento, grazie anche alla accurata codifica del sistema originale effettuata da Rorion Gracie.

Oggi il Brazilian JiuJitsu è un noto sport di combattimento, ma grazie alle proprie origini riveste un ruolo fondamentale per i moderni atleti di M.M.A.